Nichelino (Torino) – Dopo tre mesi di scontri, i cittadini nichelinesi hanno finalmente designato il successore di Giuseppe Catizone: Angelino Riggio. Davvero a sorpresa la vittoria di Riggio che, dopo la vittoria nelle Primarie della coalizione di centro-sinistra di febbraio, era stato scaricato dalla coalizione composta da PSI, Moderati, SEL e soprattutto dal PD cittadino guidato da Catizone e dall’ex parlamentare Salvatore Buglio, che ha dimostrato di gradire poco le sconfitte, in particolare quelle elettorali. Riggio non si è, tuttavia, dato per vinto, organizzando, con il supporto della minoranza PD e dei Moderati delusi, tre liste civiche (“Difendiamo le Primarie”, “Democratici per Nichelino” e Lista D’Aveni) capaci di agguantare il ballottaggio a scapito del MoVimento 5 Stelle e con il supporto, già dal primo turno, dei Comunisti Italiani e con il successivo apparentamento con le quattro liste civiche di Franco Fattori, di vincere anche al ballottaggio con uno scarto di soli 200 voti nei confronti del candidato “ufficiale” del PD Santo Cistaro, uomo di fiducia di Salvatore Buglio.
Se la notizia della vittoria è stata accolta con grandi festeggiamenti nel comitato elettorale di Riggio, in casa PD la notizia è stata accolta con sconforto e sorpresa, dato che la vittoria di Cistaro era data praticamente per certa da molti. Non bisogna, però, dimenticare i numerosi errori del Partito Democratico in questa campagna elettorale, errori che hanno portato ad una sconfitta inattesa, soprattutto se si considera che i partiti di sinistra non avevano mai perso in questa cittadina della prima cintura di Torino, unica, insieme a Leinì, che non ha visto la vittoria del partito che ha dominato queste elezioni amministrative, regionali ed europee.
Dicevamo, dunque, degli errori del Partito Democratico di Nichelino, che sono stati numerosi. Di sicuro il più grande è stato quello di credere di aver vinto le primarie con Carmen Bonino, salvo poi aggrapparsi ad espedienti poco democratici per riportare sotto il controllo della corrente guidata da Buglio e Catizone una situazione esplosa definitivamente con la vittoria, per soli trentotto voti, di Riggio. Ancora più grave è stato estromettere dalla vecchia giunta comunale l’ex moderato Filippo D’Aveni, capace poi di portare voti a Riggio, o ancora silurare senza troppi complimenti l’ex assessore alle politiche giovanili Diego Sarno, anche lui entrato in seguito nella squadra di Riggio, con un bottino personale di ben 500 voti.
Ora per Riggio (che diventa sindaco per la terza volta) inizia la sfida più difficile: incentivare la ripresa economica nel Comune con il reddito medio più basso della Provincia di Torino, Riggio, sarà aiutato dai quattro consiglieri della lista di Fattori e, speriamo, dall’opposizione responsabile dei Cinquestelle ma, soprattutto del PD, ancora intento a leccarsi le ferite o a piangere per la sconfitta, come ha fatto Carmen Bonino dopo l’esito del ballottaggio. Luigi M. D’Auria
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