La coperta è corta – Giovanni Senatore

Moretti

Mauro Moretti – AD Ferrovie dello stato

Torino 29 marzo 2014 – Qualcuno lassù se ne sta accorgendo. In questo momento capita ai manager pubblici, quelli di secondo piano, però, perché quelli che guadagnano di più (parliamo dei top manager delle partecipate più importanti, ENEL, ENI, FS ecc rimangono praticamente intoccati). Il segnale, però, comincia ad essere più chiaro: i soldi stanno finendo. Era inevitabile che accadesse. Per decenni la politica ha fatto finta di niente, un po’ come fece il famoso comandante Schettino in un altrettanto famoso naufragio, ma poi i nodi arrivano al pettine.
E qualcosa doveva pur succedere. I lupi quando incorrono in un branco di pecore lo sbranano e finché ce né, mangiano tutti. Quando l’ultima pecora è finita, se ne cerca un’ altra. Se non se ne trova, però, i lupi, come dice il proverbio, non si sbranano fra di loro ma di certo lottano per avere per sè l’ultimo pezzo di carne e qualcuno, il più debole soccombe.
Se come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere, probabilmente in un tempo futuro, un qualche eventuale storico sociale dirà che la crisi che stiamo vivendo oggi sarà servita a riportare a livello normale l’entità dei costi della politica, i bilanci della nazione la spesa pubblica. Magra consolazione anche perché non è ancora accaduto, siamo ancora nella fase degli annunci.
Chi è stato negli anni abituato a vivere di prebende e privilegi fa di tutto per rimanere attaccato al suo tesoretto. E puoi spremere il cittadino più che puoi come si spreme il limone ma prima o poi il succo finisce. Ed è quasi finito. Ora la lotta è tra chi i privilegi li ha e per non perdere i suoi farà di tutto per farli perdere al suo vicino. E si comincia dai più deboli. E così sia.
Ora la colpa è dell’Europa. Chi l’attacca pensa che uscendo dall’Europa si starebbe meglio. Che stampando la lira si potrà, con dei semplici pezzi di carta, ripianare il debito, acquistare materie prime e rilanciare l’economia senza che alcuno paghi alcun debito. E chi ha avuto ha avuto e chi ha dato a dato. E’ vero! In qualche paese, vedi Stati Uniti, capita proprio così, ma lo stesso modello sarebbe applicabile anche al nostro paese? C’è lo dirà un giorno lo storico del futuro di cui sopra.
Giovanni Senatore

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