Rimini – Domenica 18 agosto 2013 si è aperto il 34° Meeting dell’Amicizia di Rimini con il discorso di apertura del Presidente del Consigli Enrico Letta. La kermesse è di livello, l’organizzazione impeccabile, l’accoglienza è calorosa, il Premier arriva puntuale circondato da un doppio cordone di sicurezza formato da volontari e da scorta istituzionale. Lui, Enrico Letta, al centro, solo, sorride con lo sguardo un po’ sperduto di chi si trova in una posizione ambita, ma un po’ scomoda. Sul palco, dopo la folla di fotografi e giornalisti, una breve introduzione della prof.ssa Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’Amicizia, uno meno breve del prof. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e dopo il videomessaggio di saluto sottoforma di intervista da parte del presidente Napolitano arriva il suo momento, sono le 15,45 sono trascorsi 45 minuti dal suo arrivo. Gli argomenti dei suoi predecessori sono stati Eurocentrici, le raccomandazioni quelle di non perdere di vista l’Europa e le sue regole, i suoi, quelli di Letta, sono i temi caldi delle ultime ore: la legge elettorale che si farà entro ottobre, il finanziamento ai partiti che va abolito, i crediti alle imprese che non possono più aspettare; ma il tema che stà più a cuore al Premier è la tenuta del Governo, il Premier invita più volte a ” non anteporre gli interessi del singolo agli interessi della Nazione” sembra un messaggio inviato soprattutto agli esponenti del Governo presenti in sala: Lupi, Mauro, Formigoni che rappresentano l’ala delle larghe intese che sono più in fibrillazione in questi giorni a seguito della sentenza della Cassazione rivolta all’ex Premier Berlusconi. Ovazioni frequenti e potenti sottolineano l’accoglienza calorosa del popolo di CL che, come spesso viene sottolineato, è sempre disponibile ad accogliere e ad ascoltare le opinioni di tutti. Al termine, due studenti chiudono con due domande l’intervento del Premier. La sostanza delle domande è: “Presidente che sarà di noi? Dovremo emigrare all’estero? La sostanza della risposta del Premier è: “certo che un esperienza all’estero è sempre altamente formativa” e aggiunge “Naturalmente con l’augurio di trovare anche i soldi per il biglietto di ritorno”. Anche altri nomi di spicco della nostra imprenditoria o politica in altri momenti hanno stigmatizzato l’atteggiamento un po’ controverso dei nostri giovani verso l’emigrazione, ricordiamo ad es. l’imprenditore Della Valle che in una intervista televisiva consigliava ai giovani di andare all’estero perchè non c’è nulla di male anzi è auspicabile dal momento che in Italia il lavoro non c’è. E come dimenticare momenti più recenti in cui i nostri giovani sono stati definiti “bamboccioni” oppure “schizzinosi”. Sarebbe interessante sapere da questi esponenti di spicco, quanto del loro tempo giovanile è stato trascorso all’estero non per vacanza o studio ma per disperazione. Che dire, la kermesse si chiude, il meeting continua: e l’Italia? Per il momento è ancora in vacanza, poi si vedrà.
Dal nostro Inviato a Rimini Giovanni Senatore
Lascia un commento