Una colombiana è la vincitrice degli Internazionali di tennis di Torino, tra le italiane brilla la giovane promessa Matteucci, sempre più una realtà del nostro tennis
Torino – Con grande piacere ho seguito l’unico torneo internazionale di tennis femminile di Torino, arrivato alla settima edizione, secondo per importanza in Piemonte, dopo quello di Beinasco. Per la prima volta dopo alcuni mesi ho avuto anche la possibilità di passare del tempo con un vecchio amico torinese. Insieme, abbiamo seguito la finale, che vedeva opposte la colombiana Lizarazo e la giovane abruzzese Matteucci, già convocata in Fed Cup da capitan Barazzutti. Al termine del match il mio amico sbotta: ma come si fa a convocare in Fed Cup una che si fa battere dalla 400 del mondo”. Io, un po’ impressionato dal suo comportamento, decido di rispondergli, sentendomi chiamato in causa. Dico al mio amico, che la Matteucci ha oggettivamente il talento per dominare gli ITF da 10.000 dollari, tuttavia, è ancora giovane e quest’anno ha scalato già cinquecento posizioni nel ranking mondiale WTA, come alla sua stessa età fece una certa Viktoria Azarenka. Inoltre, non bisogna dimenticare che la Lizarazo quest’anno ha vinto un torneo delle pre-qualificazioni degli Internazionali d’Italia, dimostrando un tennis che vale di sicuro le prime duecento posizioni del ranking, non fosse stato per una serie davvero lunga di infortuni, che le hanno addirittura fatto pensare di smettere con il tennis per completare gli studi, interrotti per raggiungere il gruppo di allenamento del maestro Infantino, che si trova a Verona. Completo la mia risposta dicendo che in ogni caso la Matteucci ha battuto in semifinale Corinna Dentoni, già numero 132 del mondo e vincitrice in passato di un buon numero di tornei ITF. Il dominio delle due giocatrici è stato completato dal doppio, dove Matteucci e Lizarazo hanno vinto la finale contro Brescia e Sabino.
Giunti nel nostro ristorante preferito, il mio amico non mi lascia nemmeno finire l’antipasto in pace, iniziando subito a tempestarmi di domande riguardo fantomatici tornei che dovrebbero svolgersi in ogni parte d’Italia, manco fossi un mecenate in grado di organizzare un’esibizione Federer-Nadal. Prima che ci caccino fuori dal locale (il mio amico si scalda facilmente), lo fermo e provo a rispondergli in maniera esauriente. “Organizzare un ITF o un Challenger è relativamente facile” gli dico “basta raggiungere il budget necessario, comunque alto, ed organizzi un torneo di buon livello. Con gli ATP o i WTA è più difficile. Devi pagare i premi di partecipazione ad ogni giocatore e devi superare dei certificati di qualità davvero difficili da superare. L’unico modo per organizzare un torneo di gran livello a Torino sarebbe giocare un torneo combined in tandem con Milano, per dividere i costi e raddoppiare gli sponsor”. Nella speranza che tutto ciò accade, godiamoci i futures di Beinasco e del Nord Tennis di Torino, arrivato alla settima edizione. Luigi M. D’Auria
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