Torino – E’ passato un mese da quando, nella sala stampa della Maratona di Parigi, un collega mi informava del fatto che il movimento sportivo nazionale non solo era privo di un proprio Ministero, ma anche di un Ufficio Governativo, come quello proposto dal Governo Letta. La notizia mi aveva a dir poco indignato, tanto che avevo scritto un articolo proprio su questo tema (“Esiste davvero il Rinascimento dell’atletica italiana?”). Oggi, per fortuna, la situazione è cambiata. In meglio, per una volta. Pochi giorni dopo quell’articolo, infatti, il Premier Renzi ha aggiunto tra le varie deleghe del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, anche quella allo sport. Il provvedimento rischiava però di rimanere solo sulla carta, visto che per un mese Delrio non ha accettato ufficialmente l’incarico. Solo pochi giorni fa l’ex sindaco di Reggio Emilia ha aggiunto tra le sue deleghe anche quella allo sport, nominando capo dell’Ufficio Governativo il Dottor Giovanni Panebianco, un dirigente del Coni, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Finalmente il Governo ha fatto qualcosa anche per lo Sport che, ricordo, rappresenta il 2% del PIL, Nazionale. Sicuramente questo provvedimento, considerato dai più inutile, rappresenta un passo importante in vista delle Olimpiadi 2024, che l’Italia vorrebbe ospitare. Se mai quelle Olimpiadi dovessero essere assegnate all’Italia, un Delegato allo Sport potrebbe sovrintendere i lavori di costruzione degli impianti e diventare il referente del Governo presso il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e presso il CONI.
Il problema Sport è dunque risolto? No, perché secondo il nostro magazine un Delegato allo Sport rappresenta solo un primo passo, visto che ogni Paese civile dovrebbe avere un Ministero dedicato allo Sport, più costoso, ma sicuramente più efficiente di un Ufficio Governativo, quasi sempre considerato solo un passo intermedio verso la creazione di un Ministero vero e proprio. Gli sportivi non devono dunque accontentarsi di un Ufficio Governativo, ma puntare ad un Ministero, che tra l’altro è già esistito. Il Ministero dello Sport fu, infatti, creato nel 1957 per previsione delle Olimpiadi di Roma, rimanendo un punto fermo di tutti i Governi fino al 1998, quando fu abolito dal Governo D’Alema. Da allora per il nostro Sport è iniziato un calvario istituzionale, fatto di soppressioni, accorpamenti, unioni con altri ministeri. Di fatto solo il Governo Monti ha reintrodotto il Ministero dello sport (allora fu deciso per la proclamazione di Torino Capitale Europea dello Sport 2015), mentre gli altri Governi hanno reputato lo sport indegno di un proprio Ministero o, addirittura, di un proprio Ufficio Governativo. Speriamo che, finalmente, lo sport possa essere considerato un’opportunità e non, come sempre, una zavorra. Luigi M. D’Auria
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