Torino – Dopo un anno di attesa il Giro d’Italia tornerà a far vivere grandi emozioni a tutti gli appassionati di ciclismo dal 9 maggio, partendo dalla capitale dell’Irlanda del Nord, Belfast. L’arrivo è, invece, previsto per il primo giugno a Trieste, città che per la prima volta ospita l’arrivo, della Corsa Rosa. Sicuramente da sottolineare il fatto che il Giro sarà dedicato a Marco Pantani, scomparso dieci anni fa. Proprio per questo torneranno due salite simbolo dei successi del Pirata: Oropa e Plan di Montecampione. Tuttavia saranno particolarmente interessanti le tappe dello Zoncolan, forse la salita più dura del mondo, e quella con arrivo in Val Martello, dove sarà posta la Cima Coppi di questo Giro, il mitico Passo dello Stelvio.
Parliamo ora dei favoriti. Impossibile non parlare del colombiano Nairo Quintana, secondo l’anno scorso al Tour e vincitore sempre al Tour de France 2013 sulla salita del Mont Vantoux. La squadra più forte è però l’Astana di Michele Scarponi, che conta sull’appoggio del giovane e promettente Fabio Aru, dal basco Mikel Landa e dallo sloveno Janez Brajkovic, tutti uomini che potrebbero anche fare classifica. Tra i protagonisti, nonostante sia uscito molto male dalle classiche delle Ardenna, Purito, La corazzata BMC punta, invece, sull’esperienza, schierando Cadel Evans e Samuel Sanchez. Fari puntati anche su Robert Kiserlowski della Trek, Nicholas Roche della Saxo, su Duarte della Colombia e su Uran della Omega, alla ricerca di una conferma definitiva. Sul fronte corridori e asquadre italiane, sembrano in forma Cunego e Niemec della Lampre, così come ci faranno divertire gli attaccanti della Androni, le mine vaganti della Neri-Fluo, oltre ai giovani della Bardiani. Difficile, invece, che Ivan Basso riesca ad ottenere grandi risultati, così come non sembra in forma neanche Moreno Moser, viste le recenti prestazioni sulle Ardenne.
Un dato che mi sembra molto importante è quello riguardante le conometro: a parte il vernissage d’apertura a Belfast, l’unica cronometro vera sarà quella tutta piemontese, da Barbaresco a Barolo, visto che quella del Monte Grappa sarà praticamente una cronoscalata. Ancora una volta il Giro dimostra che non è anacronistico inserire poche cronometro e tante tappe di montagna, come ai tempi dei pionieri. Ormai solo il Tour non prosegue su questa strada, riservando a montagne storiche come il Tourmalet e l’Alpe d’Huez il ruolo di semplici comparse.
Non ci resta altro che iniziare il conto alla rovescia in vista di Un Giro d’Italia che, come al solito, regalerà grandi emozioni a tutti gli appassionati e addetti al lavori.
Luigi M. D’Auria
Il punto sulle Squadre del Giro secondo il nostri redattore.
Astana Cycling Team: con Scarponi e Aru è la squadra più forte sulla carta; deve solo dimostrare, portando almeno due uomini nei primi cinque.
Katusha Team: Purito Rodriguez ha il dente avvelenato dopo la sconfitta del 2012, ma non è in grandissima forma; comunque la squadra sarà a sua completa disposizione.
Omega Pharma-Quik Step: senza un velocista di riferimento (Cavendish punta tutto sul Tour), lavoreranno solo per la classifica di Uran.
BMC: Evans e Sanchez possono infiammare la corsa, ma patiscono un problema che il colosso americano si porta dietro da anni, ossia la mancanza di forti gregari.
Fdj: non fosse per il forte velocista Bouhanni, sarebbero un gruppo di turisti in cerca di qualche bel rifugio in cima alle montagne di mezza Italia.
Trek: kirerlowski cerca finalmente un piazzamento tra i primi cinque. Ancora in forse la presenza di Arredando, che metterebbe un po’ di pepe alla squadra.
Shimano: la squadra è fatta per il forte velocista Marcel Kittel, che potrebbe essere il mattatore delle volate. Per il resto solo qualche buon passista.
Sky: la corazzata inglese si presenta con un team tutto sommato debole. A parte Kennaugh, nessuno sembra in grado di far bene dopo l’ufficiale forfait di Froom.
Androni-Venezuela: per Gianni Savio un team rinforzato da Johnny Hoogerland, che presenta la solita nidiata di giovani colombiani e venezuelani. Da seguire l’italiano Rosa.
Cannondale: squadra in generale indebolita, nonostante la presenza di Ivan Basso. Vista la scarsa forma di Moreno Mose, in volata ci sarà spazio per Elia Viviani.
Lampre: la squadra di Beppe Saronni spera nella resurrezione di Damiano Cuneo, reduce da un’ottima Liegi, e confida nella solidità di Prinislaw Niemec.
AG2R La Mondiale: Domenico Pozzovivo punta ad un posto tra i primi cinque dopo un grande inizio stagione. La squadra sarà dalla sua parte.
Orica-Green Edge: dopo una vita da gregario Ivan Santaromita prova a prendere in mano una squadra molto forte a cronometro ma molto debole in montagna.
Eurocar: prima volta al Giro per Pierre Rolland, punta di una squadra di attaccanti puri, sempre pronti ad infiammare anche le tappe scontate.
Movistar Team: Quintana è solo la punta di una squadra fortissima. Non bisogna, infatti, dimenticare Amador, Anton, Herrada Lopez e Infausti, anche loro da top-20.
Lotto Belisol: se Sorensen non dovesse cogliere un risultato, potrebbero diventare la squadra più debole di questo Giro.
Saxo Bank-Tinkov: vista l’assenza di Contador, sarà Roche a prendere in mano le redini della corsa. L’irlandese non potrà non sfruttare una grande occasione di top-5 in un grande Giro.
Colombia Condeportes: squadra di scalatori puri e di attaccanti. Il capitano è Duarte, ma tutti aspirano ad un risultato, quantomeno sulla singola tappa.
Belkin Pro Cycling: il capitano è il giovane Wilko Kelderman, ma vorranno dire la loro anche i vecchi leoni Tjallinji e Krujswik, alla caccia di una tappa.
Bardiani-CSF: squadra di giovani talenti italiani alla ricerca di un buon risultato. Riflettori puntati sull’attaccante Stefano Piazzi e su Enrico Battaglin.
Neri Yellow Fluo: squadra tutto sommato debole che punta ad una tappa. Per lei ci sarà Chicchi, per le tappe di media montagna Finetto, mentre Rabottini prova a rivincere la maglia blu di miglior scalatore.
Ciao Donato, ho letto diversi artcoli di tuo figlio Luigi: possiede proprietà di linguaggio, è sintetico senza essere banale, acuto nelle analisi di vari argomenti (sportivi e non…). Considerata la giovannissima età è veramente bravo…
Un caro saluto da Stefano