Nichelino in fermento per le elezioni comunali di maggio
Spesso in politica avvengono delle grosse sorprese e pochi eventi che appaiono insignificanti fanno esplodere una situazione che fino a poco tempo prima sembrava tranquilla. Ecco, lettori di PoliticaEuropeaNews, nel Comune in cui risiedo fin dalla nascita, Nichelino, sta succedendo esattamente questo: la situazione politica è letteralmente esplosa, lasciando molti interrogativi sui risultati delle elezioni comunali di maggio, che potrebbero lasciare tutto invariato come cambiare completamente le gerarchie politiche della cittadina della prima cintura di Torino.
Intendo iniziare il mio articolo dal partito che ha dominato le scorse elezioni e che, sotto altri nomi e simboli, ha fatto il bello e il cattivo tempo nella politica nichelinese vincendo alcune elezioni con cifre che avrebbero fatto pensare a dei brogli evidenti: il PD. Ecco, mi sento proprio di dire che questo dominio rischia di essere spezzato dal partito stesso con lotte interne non minori di quelle che sentiamo ogni giorno in televisione tra la classe dirigente a livello nazionale del Pd.
Da molti mesi era ormai chiaro che sarebbero state necessarie delle primarie a carattere comunale per decidere il candidato sindaco del PD, così come sembrava chiaro che i candidati sarebbero stati Carmen Bonino, assessore allo sport e alla cultura sostenuta da due pilastri della politica nichelinese: Salvatore Buglio, ex parlamentare e sindacalista e l’attuale sindaco al secondo mandato, Giuseppe Catizone; mentre il secondo candidato avrebbe dovuto essere l’altro medico di base Giampiero Tolardo, esponente di punta del cosiddetto gruppo del clarinetto e consigliere provinciale. Invece, come spesso accade in questa cinquantamila abitanti dove la politica è un vero e proprio Far West, gli equilibri sono totalmente cambiati: per motivi ancora oscuri Tolardo è stato eliminato dalla corsa alla candidatura ed è stato sostituito dalla classe dirigente del partito ostile a Catizone e Buglio con Angelino Riggio, anch’egli medico di base ed ex sindaco e consigliere regionale. Riggio si è sempre distinto per la sua professionalità e per numerose iniziative culturali come l’apertura della prima libreria di Nichelino (secondo alcuni vera e propria fucina di voti), la nascita di una piccola scuola di formazione politica e del suo grande contributo alla fondazione della locale sede dei Giovani Democratici, suoi fedelissimi.
Le primarie, che si terranno il 2 febbraio prossimo, sono quanto mai aperte per la grande forza di entrambi i candidati e del loro peso politico a livello locale. Inoltre, molti sostengono che anche in caso di sconfitta Carmen Bonino si candiderebbe comunque con la sua lista civica “Uniti per Nichelino”, congelata ma mai del tutto abbandonata.
Cambiamo ora schieramento e passiamo al MoVimento Cinque Stelle che si presenta come favorita dopo il trentacinque percento ottenuto a Nichelino alle scorse elezioni politiche di febbraio. Il candidato del movimento è Domenico Cuppari, semisconosciuto e totalmente estraneo alla politica. L’obbiettivo dichiarato del M5S è arrivare almeno al ballottaggio e rallentare la corsa del PD (obbiettivo possibile) verso la vittoria.
Cambiamo totalmente schieramento e passiamo a Forza Italia, che vista l’assenza del Nuovo Centro Destra dalla scena politica nichelinese rimane il partito guida della destra nel Comune torinese. Per l’ennesima volta il partito di Silvio Berlusconi punta tutto sul solito Parisi, che da ormai vent’anni raccoglie grandi insuccessi. A mio parere anche questa volta la candidatura di Parisi porterà a risultati modesti.
Per quanto riguarda, invece, le liste civiche che provano a sovvertire i classici schieramenti sembra interessante la candidatura di Franco Fattori, da trent’anni consigliere comunale ed ex vice-sindaco che punta tutto sulla sua lista “Adesso Basta!”. Quasi sicuramente questa lista otterrà qualche seggio nel consiglio comunale di Piazza Camandona, ma rimane secondo me troppo legata alla persona di Fattori e al suo peso politico a livello comunale e, quindi, non dispone di una classe dirigente in grado di fare qualcosa per Nichelino e di risolvere i problemi che attanagliano la città.
Per quanto riguarda, invece, i partiti più piccoli a sinistra, è ufficiale la candidatura di Luigi Infantino per Rifondazione Comunista. Considerata la piccola forza del candidato è possibile pensare che Infantino cerchi un’alleanza con un PD guidato da Riggio (che non ha mai negato di essere stato sindaco durante la Prima Repubblica del Pci), mentre provi ad andare per la sua strada in caso di vittoria della Bonino.
Stesso discorso per i Moderati che stanno preparando un congresso per eleggere un candidato sindaco e per Sel e per il Partito Socialista, che però aspettano l’esito delle primarie del 2 febbraio per muoversi.
In conclusione, possibili anche candidature minori di Pippo Montalbano (quasi impossibile per lui ottenere dei seggi) e dell’UDC (che nonostante la piccola forza potrebbe essere anch’essa accolta tra gli alleati di un Riggio, il quale non nega un’alleanza a nessuno).
In conclusione penso che Angelino Riggio sia favorito a livello assoluto, ma che faticherà a fare sue le primarie, mentre la Bonino deve assolutamente vincere le primarie per non rischiare di naufragare in percentuali da prefisso telefonico. Per quanto riguarda, invece, gli altri schieramenti tutti si accontenterebbero di un posto in consiglio comunale vista la loro piccola forza, tranne ovviamente il Movimento Cinque Stelle, unico avversario vero del Partito Democratico.
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